Norcia

Norcia è una piccola “bomboniera” incastonata nel verde del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, versante umbro. Ricca di storia e di tradizioni, è tra le capitali delle eccellenze gastronomiche d’Italia con diversi prodotti protetti dal marchio comunitario Igp. Norcia è arte (ospita una delle più belle pale di Jacopo Siculo), cultura (dispone di uno degli archivi storici più importanti dell’Umbria, un ricco museo civico e diocesano, un teatro comunale, un cinema), sport (è scelta ogni anno da diverse federazioni sportive per i ritiri estivi pre-campionato), spiritualità (ha dato i natali ai santi gemelli Benedetto e Scolastica), trekking invernale ed estivo (uscite con le ciaspole da neve o passeggiate a dorso di mulo).
Norcia è la nostra città!

Norcia e Territorio

Norcia è la città più grande del comprensorio Sud-Orientale dell’Umbria chiamato Valnerina per la presenza del fiume Nera. E’ tra i “Borghi più Belli d’Italia”, Bandiera Arancione del Touring Club, membro dell’Associazione nazionale delle “Città delle Infiorate”.

Posta a 604 m. s.l.m., Norcia si trova nel versante sud orientale dell’Umbria, in Provincia di Perugia, nella parte occidentale dell’ampia pianura di Santa Scolastica.
Conta circa 5000 abitanti e il suo territorio ha una superficie di 274,34 kmq.

Lo stemma del Comune raffigura un leone d’argento rampante ascendente in campo rosso, quasi ad indicare, secondo la testimonianza di uno dei maggiori storiografi della città, Feliciano Patrizi Forti (vissuto nel secolo scorso), il progredire della stessa cittadina in bontà, coraggio e valore, generosità e robustezza.
Lo scudo dello stemma, ornato da due fronde di alloro e di quercia, è sormontato da una corona ducale d’oro e, sotto lo stesso scudo, campeggia in lettere maiuscole il motto “CIVITAS VETUSTAE NURSIAE” che è un richiamo alle radici storiche di una città che, fin dalla sua origine, ha saputo esprimere e vivificare gli ideali più elevati dell’umana convivenza, quali la libertà e l’indipendenza.

Personaggi Illustri: Lucio Plozio (I sec. a.C.); Quinto Sertorio (I sec. a.C.); Vespaia Polla (I sec. a.C.); S. Benedetto da Norcia (480-547); Santa Scolastica (480-547); Antonio e Giovanni Sparapane (pittori, XV sec.); Giovan Battista Lalli (poeta, 1572-1637); Michelangelo Carducci (pittore, XVI sec.).

Il Comune di Norcia conta 25 centri frazionali: AgrianoAlienaAncaranoBiselliCampiCasali di SerravalleCastelluccioCortignoForca CanapineForsivoFrascaroLegogneNottoria,OcricchioOspedalettoPaganelliPesciaPiediripaPopoliSan MarcoSanpellegrinoSant’AndreaSavelliSerravalleValcaldara.

La visita nelle frazioni del Comune di Norcia (gli antichi “Castelli”, ossia i centri fortificati sorti in difesa dei confini dell’antico comune o “ville”, ossia i centri di produzione agricola) costituisce un affascinante itinerario attraverso la storia, l’arte, le bellezze naturali e le leggende.

Natura

Arrivati a Norcia, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, non si può perdere lo spettacolo naturalistico offerto dal Piano del Castelluccio o delle Marcite di Norcia.

Le “Marcite” di Norcia rappresentano un’area unica in tutto l’Appennino centro meridionale per le sue eccezionali caratteristiche naturalistiche e ambientali ma anche storiche e culturali.
Esempio di delicato ecosistema, esse sono prati perennemente irrigui, strettamente connessi a fenomeni idrogeologici sotterranei (una falda acquifera affiora in superficie in una miriade di rigagnoli).

La peculiarità di questo territorio, dove la temperatura delle acque affioranti si mantiene attorno agli 11 gradi, è la singolarissima tonalità di verde che offre la natura, sia nella stagione gelida che nel corso della secca estiva.
Per queste particolari condizioni, le marcite permettono di ottenere fino ad una decina di sfalci all’anno di fieno. L’origine di tali prati marcitoi si fa risalire al V-VI sec. d.C., ai monaci dell’Ordine di S. Benedetto che, secondo le testimonianze, hanno dettato i primi sistemi per la realizzazione della rete dei canali e di chiuse per imbrigliare l’acqua e per consentire l’allagamento dei prati.

Salendo in quota si scoprono le creste delle montagne che circondano la Valle di Norcia e non si può perdere lo spettacolo naturalistico offerto dal Piano del Castelluccio. Nascosto tra le cime dei Monti Sibillini si trova il più grande altopiano carsico d’Europa, un luogo ricco di suggestioni, storia e magia. Salendo in quota si scoprono le creste delle montagne che circondano la Valle di Norcia. Al termine della lunga salita, la strada comincerà lentamente a riscendere. Sulla vostra destra troverete una piazzola di sosta, fermatevi lì, scendete dalla vostra macchina, godrete di una vista magnifica: da qui in poi tutto cambia, “benvenuti in un’altra dimensione”. Il grande altopiano di Castelluccio ogni stagione rinnova il suo splendore: mutano i suoi colori, i profumi e i suoi abitanti. I visitatori di questo luogo arrivano da mezzo mondo, ognuno con un proprio sogno, con una aspettativa speciale. Qui, nel periodo preistorico, c’era un grande lago. Liberando la fantasia si riesce ad immaginare tutto questo spazio, a 1500 metri sul livello del mare, pieno di acqua e di creature che lo popolavano.

Questo luogo è un paradiso per chi vuole fare sport out-door come mountain bike, deltaplano, parapendio, sci di fondo, trekking a piedi e a cavallo. Un luogo dove perdersi per ritrovarsi, un luogo da rispettare e conservare.

Anche il mondo della televisione lo ha scoperto da molti anni, usando spesso questi scenari per filmspot e video musicali mozzafiato.

Arte

Norcia è ricca di opere d’arte di straordinaria importanza. Dalla Pala di Jacopo Siculo, alla preziosissima Collezione Massenzi, una delle maggiori raccolte archeologiche private dell’Umbria, fino ad arrivare al Criptoportico passando  per le incredibili scoperte archeologiche degli ultimi anni.

Dopo il terremoto in Centro Italia, sono oltre 22mila le opere d’arte recuperate e più di 15mila i libri, mentre i beni archivistici superano i 5mila metri lineari. Dopo essere stato salvato dalle macerie e dal rischio di nuovi crolli, questo immenso patrimonio è attualmente custodito nei depositi allestiti nelle quattro regioni colpite, dove viene sottoposto ai necessari interventi conservativi. Intanto, oltre 1.600 edifici di interesse culturale sono già stati messi in sicurezza. Tutto questo è stato possibile grazie al lavoro delle diverse professionalità del Mibac e all’impegno dei Vigili del Fuoco, dei Carabinieri del Nucleo Tutela, della Protezione Civile, dell’Esercito e dei volontari che lavorano ogni giorno in un territorio ferito per restituire ai cittadini quel patrimonio culturale che è seme e radice della loro identità.

Capitale della gastronomia di qualità

Non è esagerato considerare Norcia tra le capitali italiane della gastronomia di qualità. Il termine “norcinerie” è diffuso in tutto lo Stivale e non solo. Norcia è Tartufo nero pregiato, è prosciutto dio Norcia IGP, è lenticchia di Castelluccio IGP, trota Fario del Nera e molto altro.

Norcia è la città prima in classifica per la produzione del Tuber Melanosporum Vittadini o Vitt., il tartufo nero più pregiato sul mercato, protagonista di molte ricette di cucina internazionale e oggetto di esportazione attiva dall’Italia.

Si sa che a Norcia c’è qualcosa che non cambia mai: è la radicata e nobile arte della lavorazione della carne suina, meglio conosciuta con il nome di “norcineria”. La qualità superiore dei prodotti della norcineria, il gusto inconfondibile e la genuinità dei suoi prosciutti sono l’orgoglio di questa terra.

LA LENTICCHIA DI CASTELLUCCIO
A Castelluccio la chiamano “Lénta”. E’ il prodotto rappresentativo del paese per eccellenza. L’uso di questo legume è antichissimo come dimostra il ritrovamento di semi in tombe neolitiche datate 3000 A.C. La lenticchia è una pianta annuale, che fiorisce tra maggio e agosto, appartenente alla famiglia delle leguminose. L’inconfondibile sapore, le dimensioni molto piccole, la resistenza ai parassiti e la coltivazione esclusivamente biologica, oggi ne fanno un prodotto ricercatissimo.

Viene seminata, non appena il manto nevoso è completamente disciolto. Verso la fine di Luglio primi di Agosto viene raccolta. Una volta questa operazione veniva svolta esclusivamente a mano, “la carpitura”. Affluiva manodopera dai paesi limitrofi; Gualdo, Pescara Del Tronto, San Pellegrino, per la maggior parte donne, “le carpirine”, un lavoro faticoso e lungo. Oggi si ricorre, quasi sempre, alle falciatrici meccaniche, ma comunque i ritmi e i “rituali”, obligatori, fanno della raccolta un momento di massimo impegno per i contadini del posto.